PRIMA DEL RESTAURO DOPO IL RESTAURO
Relazione Tecnica
L'approccio al restauro per tutti i manufatti lapidei e iniziato con la prima fase che consiste nelle prove di saggio relative alle diverse fasi di intervento necessarie per l’esecuzione delle indagini diagnostiche e conoscitive propedeutiche alla scelta ed all’uso di materiali e metodologie diverse, quindi, collocate le necessarie opere provvisionali, quali ponteggi a servizio delle lavorazioni, collocazione di veline di carta giapponese a protezione degli affreschi presenti sulle colonne, sia nelle colonne in pietra arenaria che nelle colonne di mattoni.
A seguire, le operazioni preliminari, Rimozione dei depositi superficiali a secco con pennellesse, spazzole, aspiratori, in seguito, rimozione dei depositi parzialmente aderenti con nebulizzazione di acqua mediante spruzzatori, previa applicazione graduale di soluzione (AB57) e con l’aiuto di pennelli, spazzole, spugne.
Nei casi di esfoliazioni, cavillature, o piccole lacune si e reso necessario adoperare specifici stucchi caricati con polvere della stessa pietra e pigmenti ad ottenere una completa mimesi dell’intervento senza effettuare alcuna revisione cromatica successiva.
Nella parte inferiore delle due colonne in pietra poste ai lati della navata centrale dove in passato erano collocate le balaustre del presbiterio, erano evidenti ampie porzioni di modellato ricostruito in interventi precedenti. Dopo un'attenta valutazione abbiamo riscontrato che a tratti il modellato eccedeva rispetto alle linee plastiche delle modanature, pertanto per dare una corretta lettura dell'opera abbiamo asportato il materiale in eccesso è abbiamo integrato le porzioni mancanti o deteriorate che manifestavano poca aderenza al supporto murario. Nella fase di asportazione del materiale in eccesso, sulla parte inferiore delle colonne sono emerse degli elementi marmorei inseriti in interventi precedenti presumibilmente per dare un rinforzo alle colonne, questo inserto lo troviamo nella parte inferiore di un'altra colonna.
Le impronte dove in precedenza erano posizionate le balaustre sono state accuratamente delimitate mediante asportazione di vecchie malte di gesso, cosi facendo sono emerse le linee plastiche dove erano inserite le balaustre.
Il resto delle colonne, basamenti, capitelli e cornici in pietra non avevano problemi strutturali significativi, presentavano invece oltre ai depositi di particellato, presentavano delle fessurazioni parziali negli accostamenti dei giunti, queste fessurazioni sono state stuccate con malta di calce, avendo cura nella scelta della malta che per cromia e granulometria sia più simile possibile all'originale.
Ulteriori operazioni eseguite sono state, la rimozione e l’abbassamento di stuccature eseguite durante interventi precedenti la dove risultavano inidonee, di conseguenza la scelta della malta per la ricostituzione delle stesse e stata mirata al’utilizzo di calce ed inerti chimicamente, granulometricamente e cromaticamente il più simile possibile agli originali.
L’ultima fase, pulizia finale previa asportazione di tutte le opere provvisionali e trattamento protettivo superficiale al fine di rallentare il degrado.
Acquasantiere e Battistero
Il restauro delle due acquasantiere che versavano in peggiori condizioni e stato orientato verso un restauro integrativo, mediante ricostruzione delle porzioni oramai mancanti, delimitando il ricostruito è utilizzando materiali che per omogeneità e tipologia simili all'originale (Polvere di marmo statuario di Carrara e resina epossidica) Con perniature e staffe in acciaio.
Tutti i manufatti lapidei sono stati puliti con Soluzione satura AB57
Formula:
1) Acqua cc. 1000
2) Bicarbonato d'ammonio gr. 30
3) Bicarbonato di sodio gr. 50
4) E.D.T.A. (sale bisodico) gr. 25
5) Sale quaternario ammonio al 10% cc. 10
6) Carbossimetilcellulosa gr. 60
Paramento murario e colonne di mattoni:
Come prima fase sono stati rimossi i sali superficiali e depositi polverulenti
con pennelli di setole morbide e flessibili, si e proseguito con la pulitura a secco mediante spugne Whisab e in particolari casi, in cui si e riscontrato coltri batteriche e patine di materiale molto coeso abiamo usato bisturi, spatole e raschietti.
In seguito si e passati all'integrazione delle lacune e rotture dei mattoni mediante un recupero funzionale ed estetico con malta premiscelata (coccio pesto) e successiva presentazione cromatica con velature ai silicati di potassio.
Per i mattoni scucchiaiati per sfarinamento e stato eseguito un Consolidamento corticale con Silicato di Etile.
La stuccatura e sigillatura dei corsi di malta della muratura lacunose, sono state effettuate con malta di calce ed inerti, avente granulometria e colorazione simile alle malte esistenti e con stessa finitura.
Dove necessario e stata eseguita velatura del paramento murario mediante stesura di pittura a base di calce con colore rosso di intensità adeguata al fine rendere la superficie
muraria ad effetto omogeneo.
Le colonne in mattoni, dopo una attenta indagine per identificare i prodotti adatti alla pulitura delle opere in mattoni, abbiamo riscontrato che alcune colonne come quelle poste sulla parete della controfacciata, sono state trattate con olio di lino cotto, in fatti la cromia e differente dalle altre colonne. Dopo vari tentativi di pulitura con detergenti sgrassanti abbiamo raggiunto un livello accettabile ma non ideale. Il resto delle colonne dove non anno subito il trattamento con olio di lino cotto abbiamo raggiunto un risultato ottimale, avendo utilizzato soluzione satura AB57 previa protezione degli affreschi posti sulle colonne, mediante applicazione di veline di carta giapponese.
Alcune crepe riscontrate sulle colonne in laterizio sono state risarcite mediante iniezione di resine fluide e con inserzione di barrette in acciaio inox complanari, inclinati verso l'interno della muratura e tra loro incrociati e successiva saturazione dei fori con iniezioni di resina epossidica. La protezione finale e stata eseguita con Silicato di etile steso a pennello a cicli regolari.
Decorazioni parietali
Sopra la porta della morte, durante il restauro del paramento murario, sotto uno scialbo di calce, sono emerse tracce di decorazioni che dopo il di scialbo e il restauro e venuto alla luce la decorazione raffigurata nella foto sotto.
Nelle due cappelle alla destra del presbiterio sono state recuperate tracce di decorazione che contornano le finestre monofore, l'intervento e stato eseguito mediante di scialbo puntuale dello strato di calce che copriva parzialmente le decorazioni, pulitura a secco con spugne wisciab, consolidamento di tutta la superficie, stuccatura di piccole superfici con malta di calce, protezione e consolidamento finale con silicato di etile.
1° Cappella posta alla sinistra del presbiterio
Il paramento murario della cappella in origine era coperto con un sottile intonaco che ritroviamo intorno alla finestra monofora, successivamente in un intervento di restauro non datato e stato scrostato e rifatto, al momento del nostro intervento rimaneva ben poco di questo intonaco, dopo una attenta valutazione con gli organi competenti si e deciso di asportare i residui di questo intonaco posticcio portando a vista i mattoni.
il paramento murario ora a vista presentava uno scialbo molto tenace di una boiacca molto aderente al mattone difficile da asportare senza danneggiare i mattoni, per questo motivo si e deciso di velare tutto il paramento murario previa campionatura.
il pavimento in cocciopesto nel tempo a subito vari maltrattamenti infatti una buona porzione era ricoperta di una malta cementizia molto tenace e unaltra buona parte era completamente sgretolata.
il restauro del pavimento in coccio pesto e stato orientato verso l'integrazione delle parti lacunose mediante coccio pesto scelto per granulometria e cromia, previa asportazione della malta cementizia, consolidamento del coccio pesto superstite e velatura finale per uniformare le cromie.
Inferiata del Battistero
L'inferiata che delimita il Battistero presentava alcune abrasioni e a tratti emergeva della ruggine con la vecchia pittura che in alcune porzioni presentava una sorta di "squamature". l'intervento e stato orientato come segue, Spagliettatura del manufatto in ferro, scrostamento delle porzioni che presentavano pittura squamata e cartegiatura delle parti arrugginite, tinteggiatura finale con pittura a ferromicaceo.
Parete intonacata
La parete intonacata oggetto dell'intervento si trova a ridosso della facciata primaria (Foto 6) l'intervento e iniziato con lo scrostamento dell' intonaco fino ad una altezza di circa 2 metri, eseguito con l’ausilio di mazzetta e punta piccolo demolitore elettrico, dopo di che si e proseguito con la stesura di intonaco, di tipo osmotico/traspirante previa trattamento antisale dopo la completa essicazione della malta abbiamo eseguito una barriera chimica da umidità ascendente mediante foratura del muro ed introduzione per iniezione di prodotto idrofobizante silanico e successivamente stesura di arriccio di finitura mediante intonachino di calce mimetizante rispetto al resto degli intonaci.
Fase finale, velatura di tutta la parete previa adeguata preparazione del fondo, con pittura silossanica.
Manufatti lignei
il restauro degli elementi lignei, Bussola, finestrelle, porta della morte, ante della nicchia, inizia con le prove di saggio relative alle diverse fasi d'intervento necessarie per l’esecuzione delle indagini diagnostiche e conoscitive propedeutiche alla scelta e all’uso di materiali e metodologie diverse.
La successiva fase è stata, nel trattare tutti i manufatti lignei con prodotto specifico antitarlo.
In seguito abbiamo effetuato un ciclo di pre consolidamento del legno; previa individuazione del tipo di prodotto da utilizzare e al sistema di immissione del consolidante.
E stato poi eseguito il risanamento del legno di supporto, mediante applicazione di listelli o inserti in legno, in presenza di fessurazioni e di parti mancanti.
Si e proseguito con la rimozione di sostanze soprammesse quali depositi coerenti e aderenti, incrostazioni, cataboliti di animali, sostanze organiche, ecc. effettuata con mezzi meccanici, con o senza solubilizzazione o rigonfiamento della sostanza da rimuovere previa preparazione delle miscele idonee.
Rimozione meccanica di materiali applicati al supporto provocanti fenomeni di degrado o ostacolo al naturale movimento del legno, effettuata gradualmente con mezzi meccanici (chiodi, viti, ecc.)
Ripristino funzionalità delle traverse non più mobili, siano esse scorrevoli in sedi predisposte o tra elementi verticali, ripristino del loro spessore, rimozione degli elementi non recuperabili.
Reintegrazione plastica in mancanza di parti strutturali di polittici o cornici non ripristinabili attraverso le operazioni di risanamento del legno di supporto.
Fase finale di rifinitura meccanica della pulitura mediante rimozione a bisturi di eventuali residui particolarmente compatti e aderenti al substrato, da eseguirsi, dopo la pulitura effettuata con solventi o soluzioni basiche.
Rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola e rasatura con bisturi e carte abrasive, rimozione dei residui e alla eventuale lavorazione plastica della superficie per l'adeguamento all'area circostante.
Trattamento con sostanze per la prevenzione di attacchi di microrganismi e di organismi biodeteriogeni, schermatura temporanea con materiale polietilenico per prolungare l'azione del prodotto.
Reintegrazione pittorica, mediante applicazione per stesure di vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico e di riduzione dell'interferenza visiva.
Finitura mediante stesura di impregnante e successiva finitura a cera.